Sunday, September 11, 2005

Social networks

I "Social networks", le reti sociali. Differiscono in parte dalle comunità telematiche, perché i suoi componenti, oltre a uno scopo, a una passione, o a un ambiente elettronico, condividono con gli altri membri una parte molto "privata" delle loro vite: i contatti personali.

Così funzionano social networks dedicati essenzialmente ai contatti d'affari e alla ricerca professionale come l'americano LinkedIn o l'inglese Ecademy; o altri più generalisti come la rete Orkut creata dal motore di ricerca Google. E' il sistema dell'"amico dell'amico" trapiantato sul web? In realtà, le reti sociali sono sempre esistite nelle società umane, dai molto snob "old boys networks", formati in Inghilterra dagli ex-allievi di Oxford e Cambridge, alla rete internazionale dei ricercatori accademici, fino alla italianissima e deprecata raccomandazione. Ma ora nel brodo digitale, nelle università e nei laboratori, nuove idee sono in ebollizione. Si cerca di tracciare le mappe delle reti sociali. Percorribili come autostrade. Si è scoperto che i link seguono delle leggi, e i networks, nel loro aggregarsi, possono essere spiegati e previsti dagli scienziati come un fenomeno fisico.

Nella terminologia delle reti il protagonista dell'"Uomo del banco dei pegni" è un «hub», una specie di snodo ferroviario. Il punto è che Internet ha i suoi hub come Hollywood. Non è un universo casuale. Nel 1998, Barabàsi lanciò un programma robot con lo scopo di tracciare la mappa della grande Internet. Quello che gli interessava erano i link, non i contenuti. Riuscì a disegnare i confini delle pagine legate al dominio dell'Università di Notre Dame, solo una piccola porzione del miliardo di cui allora si pensava si componesse la ragnatela (oggi si ipotizzano dai sei ai sette miliardi di pagine, ma non ne sono state esplorate più di un terzo). Con un calcolo matematico stabilì che il grado medio di separazione su Internet era di 19 clic.

Molto più dei "Sei gradi di separazione", la tesi rilanciata negli anni '90 dalla commedia di John Guare e dall'omonimo film. Se fa i passaggi giusti, un pastore dell'Aspromonte può contattare il presidente Usa. Solo che i clic sui link di Internet sono molto più veloci delle lettere e delle presentazioni. Il professore di Notre Dame definisce Internet una rete ad invarianza di scala, la stessa che lega gli atomi di una molecola d'acqua che sta per diventare ghiaccio. Un mondo connesso, attraverso gli hub, da innumerevoli link. Ma secondo gli esperti, in un social network con tre clic puoi arrivare dovunque, a chiunque.

PRENDONO PIEDE I «SOCIAL NETWORKS»
Reti sociali, ovvero sei clic di separazione
Se nel Web si conosce la scorciatoia giusta con poche mosse si arriva dappertutto

18 gennaio 2005

di Fabio Sindici